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Codice Etico (fonte:
www.avis.it) INDICE 1 Premessa 2 Ambito di applicazione e destinatari 3 Visione 4 Missione 5 Principi e Valori 5.1 Onestà 5.2 Affidabilità 5.3 Obiettività ed Imparzialità 5.4 Correttezza e buona fede 5.5 Trasparenza 5.6 Riservatezza Norme di Comportamento 6 Condotta nei rapporti con i Dipendenti, i Volontari ed i Donatori 6.1 Gestione e sviluppo delle risorse umane 6.2 Sicurezza e Salute 6.3 Tutela della Privacy 6.4 Diligenza e buona fede 6.5 Conflitto di interessi 6.6 Tutela del Patrimonio 7 Principi di condotta nei rapporti con gli stakeholders 7.1 Trattamento delle informazioni 7.2 Criteri di condotta con le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione 7.3 Criteri di condotta con Aziende e Fornitori 7.3.0 Scelta del Fornitore 7.3.1 Aspetti etici nella acquisizione di beni e servizi 7.4 Criteri di condotta con i Collaboratori 8 Doveri degli Amministratori, dei Revisori e degli altri organi 9 Rapporti con l'Autorità Giudiziaria, le Forze dell'Ordine e con le Autorità con Poteri Ispettivi e di Controllo 10 Divulgazione del Codice Etico 11 Attuazione del Codice Etico 12 Sistema Disciplinare e meccanismi sanzionatori 13 Monitoraggio e Aggiornamento Approvato dal Consiglio Nazionale nella seduta del 21 marzo 2015 1. Premessa La responsabilità sociale è stata definita da Howard Bowen, considerato il padre della Corporate Responsabilità, nel 1953 nel seguente modo: "La RSI fa riferimento agli obblighi degli uomini di affari di perseguire quelle politiche, prendere quelle decisioni, o seguire quelle linee di azione auspicabili in termini di obiettivi e valori della nostra società ." Per Responsabilità Sociale delle Imprese (e delle organizzazioni) o secondo l'acronimo inglese CSR, Corporate Social Responsabilità, si intende "l'integrazione su base volontaria, da parte delle imprese e delle organizzazioni, delle preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate". La Responsabilità Sociale di Impresa e di Organizzazione riguarda comportamenti volontari di AVIS che vanno oltre il semplice rispetto degli obblighi giuridici, ritenendo, altresì, che un'organizzazione debba integrare i valori etici nella gestione delle sue attività e rapportarsi in modo esplicito con tutti i soggetti profit e non profit che sono interessati ed in qualsiasi modo coinvolti dal suo operare nell'ambiente esterno (gli stakeholder o "portatori di interesse"). Alla base di un'organizzazione socialmente responsabile qual è AVIS, ancor più se essa rientra nell'ambito delle organizzazioni di terzo settore, di cittadinanza attiva e della società civile, che per la loro attenzione al territorio e il diretto rapporto con la cittadinanza rivestono un'importanza fondamentale per lo sviluppo sociale, vi è l'elaborazione e la condivisione di un codice etico. Il presente documento denominato "Codice etico" o "Codice", adottato dal Consiglio Nazionale, regola il complesso di diritti, doveri e responsabilità che l'Associazione Volontari Italiani del Sangue (di seguito "AVIS") ed i suoi dipendenti, collaboratori, soci e volontari assumono espressamente nei confronti degli stakeholders o portatori di interesse, pubblici e privati, con i quali si trova quotidianamente ad interagire nell'ambito dello svolgimento della propria attività . L'insieme dei principi etici e dei valori espressi nel Codice dovranno ispirare l'attività di tutti coloro che operano in AVIS, tenendo conto dell'importanza dei ruoli, della complessità delle funzioni e delle responsabilità loro affidate per il perseguimento degli scopi di AVIS stessa. L'etica nei comportamenti costituisce un valore imprescindibile per AVIS e l'onestà , l'integrità morale, la trasparenza, l'affidabilità e il senso di responsabilità rappresentano i principi distintivi di tutte le attività svolte dall'organizzazione. Torna all'INDICE ^2. Ambito di applicazione e destinatariIl presente Codice Etico, adottato da AVIS, stabilisce l'insieme dei principi e delle regole di comportamento cui devono attenersi i soci persone fisiche (per socio si intende: "chi dona periodicamente il proprio sangue, chi per ragioni di età o di salute ha cessato l'attività donazionale e partecipa con continuità alla attività associativa e chi, non effettuando donazioni, esplica con continuità funzioni non retribuite di riconosciuta validità nell'ambito associativo" Statuto Nazionale art. 6.2) e i soci persone giuridiche ("Sono soci persone giuridiche dell'AVIS le Avis Comunali, di base ed equiparate, le Avis Provinciali ed equiparate, le Avis Regionali ed equiparate, nonché le Avis territoriali di coordinamento intermedie - già costituite all'atto di approvazione assembleare del presente statuto - le quali abbiano compiuto gli adempimenti di cui al c. 14 dell'art. 6 del presente testo. Ai fini del presente Statuto l'Avis Alto Adige - Sudtirol e l'Avis Provinciale Trento, nonché l'Avis Svizzera sono equiparate alle Avis Regionali" Statuto Nazionale art. 4.2), gli organi sociali ed i loro componenti, i dipendenti, i prestatori di lavoro temporaneo, i consulenti ed i collaboratori a qualunque titolo, i procuratori e qualsiasi altro soggetto che possa agire in nome e per conto di AVIS. Il presente codice etico trova pure applicazione a tutti i soggetti che su designazione di AVIS facciano parte di comitati etici, gruppi di ricerca e di lavoro, Consigli di amministrazione di società di capitali o di persone o qualunque altro organo o ente pubblico o privato. AVIS si impegna a portare il presente Codice Etico a conoscenza di tutti i destinatari sia interni sia esterni l'Ente attivando gli opportuni canali di comunicazione. I destinatari del presente Codice Etico sono tenuti ad apprenderne i contenuti e a rispettarne i precetti. Il presente Codice Etico, è stato approvato dal Consiglio Nazionale nella seduta del 21 marzo 2015 e condiviso dall'Assemblea Nazionale degli Associati del 22 maggio 2015 ed è vincolante per i comportamenti di tutti i suoi destinatari e dei terzi che abbiano con AVIS rapporti stabili o temporanei o che ricevano incarichi da essa. Torna all'INDICE ^3. VisioneFondata a Milano nel 1927 dal dott. Vittorio Formentano, costituitasi ufficialmente come Associazione Volontari Italiani del Sangue nel 1946, riconosciuta nel 1950 con una legge dello Stato Italiano, AVIS è un'associazione di volontariato apartitica, aconfessionale, senza discriminazione di razza, sesso, religione, lingua, nazionalità , ideologia politica, esclude qualsiasi fine di lucro, persegue finalità di solidarietà umana che ha lo scopo di promuovere la donazione di sangue - intero o di emocomponenti - volontaria, periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole, intesa come valore umanitario universale ed espressione di solidarietà e di civismo, che configura il donatore quale promotore di un primario servizio socio-sanitario ed operatore della salute, anche al fine di diffondere nella comunità nazionale ed internazionale i valori della solidarietà , della gratuità , della partecipazione sociale e civile e della tutela del diritto alla salute. Torna all'INDICE ^4. MissioneFin dalla sua costituzione gli scopi dell'associazione fissati dallo Statuto erano e sono: venire incontro alla crescente domanda di sangue, avere donatori pronti e controllati nella tipologia del sangue e nello stato di salute, donare gratuitamente sangue a tutti, senza alcuna discriminazione. AVIS pertanto, in armonia con i propri fini istituzionali e con quelli del Servizio Sanitario Nazionale, si propone di: - Sostenere i bisogni di salute dei cittadini favorendo il raggiungimento dell'autosufficienza di sangue e dei suoi derivati a livello nazionale, dei massimi livelli di sicurezza trasfusionale possibili e la promozione per il buon utilizzo del sangue; - Tutelare il diritto alla salute dei donatori e di coloro che hanno necessità di essere sottoposti a terapia trasfusionale; - Promuovere l'informazione e l'educazione sanitaria dei cittadini; - Promuovere un'adeguata diffusione delle proprie associate su tutto il territorio nazionale, con particolare riferimento alle aree carenti e delle attività associative e sanitarie ad esse riconosciute, come la raccolta del sangue e degli emocomponenti; - Favorire lo sviluppo della donazione volontaria, periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole a livello comunitario ed internazionale; - Promuovere lo sviluppo del volontariato e dell'associazionismo; o Promuovere e partecipare a programmi di cooperazione internazionale. Torna all'INDICE ^5. Principi e ValoriAVIS Riconosce anche il valore di un impegno all'applicazione di principi etici e di diritti umani che possono andare oltre la conformità alle leggi esistenti. A tale scopo i soci, i volontari, i dipendenti, i prestatori di lavoro temporaneo, i consulenti ed i collaboratori a qualunque titolo, i procuratori e qualsiasi altro soggetto che possa agire in nome e per conto di AVIS devono rispettare e promuovere i seguenti principi : - onestà ; - affidabilità ; - obiettività e imparzialità ; - correttezza ; - trasparenza; - riservatezza 5.1 Onestà 5.2 Affidabilità 5.3 Obiettività
ed imparzialità 5.4 Correttezza e buona
fede Torna all'INDICE ^Norme di Comportamento6. Condotta nei rapporti con i Dipendenti, i Volontari ed i Donatori 6.1 Gestione e sviluppo delle risorse umane L'agire del personale, sia esso volontario sia dei dipendenti e collaboratori, viene indirizzato guardando all'etica del risultato. In coerenza con la mission e le strategie di crescita Associative, AVIS si indirizza al miglioramento continuo del capitale umano disponibile, adottando un programma di potenziamento delle conoscenze rivolto al raggiungimento degli obiettivi statutari. AVIS considera la formazione del personale una forma di crescita del capitale umano disponibile nell'associazione e fondamentale per un progressivo e continuo sviluppo della stessa. A tal fine favorisce la formazione al personale AVIS e predispone un modello di verifica e monitoraggio dei risultati conseguiti. AVIS garantisce l'assoluta uguaglianza di trattamento in fase di selezione indipendentemente da genere, origine etnica/razziale, religione, convinzioni politiche e sindacali. La selezione del personale avviene tramite colloqui valutativi nei quali viene preso in considerazione il curriculum dei candidati e le precedenti esperienze lavorative. L'incaricato competente, appositamente designato da AVIS, svolgerà i colloqui di selezione e, una volta individuato il candidato idoneo, provvederà ad inviare al Comitato Esecutivo la richiesta per l'instaurazione del rapporto di collaborazione. Il Comitato Esecutivo valuterà la proposta e si determinerà sulla instaurazione o meno del rapporto di lavoro. 6.2 Sicurezza e Salute La sicurezza sul lavoro e la salute dei propri dipendenti sono elementi essenziali dell'operare di AVIS. A tal fine vengono applicate integralmente le normative vigenti e di volta in volta vengono messe in atto tutte quelle azioni, anche suggerite dai dipendenti, per aumentare sempre più il benessere sul luogo di lavoro. La salute dei lavoratori viene costantemente monitorata attraverso l'attività del Medico Competente. Tutti i lavoratori sono chiamati a rispettare le normative sulla sicurezza ed a segnalare alla Direzione eventuali problematicità che si evidenzino durante le attività . AVIS organizza, con cadenza annuale, momenti di aggiornamento dei lavoratori dei rischi a cui sono esposti . 6.3 Tutela della Privacy AVIS opera in ottemperanza alla vigente normativa in materia di Privacy sul trattamento dei dati personali e di quelli sensibili e giudiziari in particolare, adottando le opportune misure tecniche e organizzative per garantirne la riservatezza, eventualmente anche mediante la predisposizione del D.P.S. (Documento programmatico sulla sicurezza dei dati) - anche se non più obbligatorio per legge - o un analogo documento che consenta il monitoraggio periodico della corretta applicazione di legge. AVIS si impegna nel rispetto della normativa vigente, a mantenere la massima riservatezza sulle informazioni di cui viene a conoscenza sia che riguardi il proprio personale o i propri associati e volontari con particolare riferimento ai dati sensibili e relativi alla salute dei donatori (Cfr. art. 2 comma 5 e 7 del Regolamento Nazionale) e nel rispetto delle normative vigenti in materia di privacy. I lavoratori ed i volontari nel loro operare devono attenersi a queste linee guida e non comunicare dati o situazioni che riguardino AVIS a figure esterne all'organizzazione. 6.4 Diligenza e buona fede Ogni dipendente, socio, volontario e collaboratore di AVIS deve agire lealmente e secondo buona fede rispettando gli obblighi sottoscritti con il contratto di lavoro, quelli derivanti dallo Statuto e regolamento associativo, osservando quanto previsto dal presente codice etico, assicurando prestazioni, funzioni ed attività richieste e portando il suo contributo personale di idee, proattività ed entusiasmo, apporti indispensabili per lo sviluppo armonico e duraturo dell'Associazione. Devono, altresì, improntare la propria condotta al rispetto reciproco ed alla cooperazione e collaborazione a prescindere dalla funzione esercitata e/o dal livello di responsabilità assunto. Devono conoscere ed attuare quanto previsto da AVIS in tema di tutela della salute, di sicurezza ed igiene del lavoro e di tutela della privacy. I dipendenti, i soci ed i collaboratori, sono tenuti ad osservare e garantire la massima riservatezza in merito a quanto attinente il loro lavoro, in relazione alle attività di AVIS. Il personale, dipendente e volontario, è tenuto a segnalare all'Organismo di Vigilanza e/o proprio Responsabile e/o Segretario Generale e/o Presidente qualsiasi violazione delle regole di condotta stabilite. 6.5 Conflitto di interessi
Associativo AVIS, per una corretta esecuzione dei servizi e per
la gestione dell'organizzazione, si impegna ad allocare in Bilancio
le risorse necessarie al buon funzionamento del sistema finalizzate
al raggiungimento degli obiettivi prefissati ed alla realizzazione
delle finalità di rilevante interesse pubblico cui l'Associazione
concorre. Gli amministratori, i dipendenti, i soci, i volontari o i
collaboratori retribuiti si impegnano ad utilizzare con diligenza e
nel migliore dei modi le risorse messe a loro disposizione (siano
esse materiali o immateriali) ed a mantenere integro il patrimonio
avisino da utilizzi impropri o non corretti. Devono inoltre
rispettate le norme di sicurezza connesse alla tutela del patrimonio
avisino e collaborare nel processo di verifica del rispetto di tali
norme da parte di imprese terze che operano su incarico di AVIS.
Torna all'INDICE ^7. Principi di condotta dei rapporti con gli stakeholdersAVIS considera come propri stakeholder tutti quei soggetti (intesi come individui, gruppi o organizzazioni) le cui attività o i cui interessi siano coinvolti, a vario titolo, con l'attività dell'Associazione. I rapporti con gli stakeholder, a tutti i livelli, sono improntati a criteri e comportamenti di correttezza, collaborazione, lealtà e reciproco rispetto. Gli stakeholder di AVIS possono essere classificati nelle seguenti categorie: 1. Istituzionali (Ministeri, Parlamento, Fondazioni, Regioni, Assessorati, Aziende Sanitarie, etc. quali interlocutori privilegiati e primari delle attività AVIS); 2. Associazioni (organizzazioni con cui si instaura un rapporto sinergico per la promozione della solidarietà e della cittadinanza attiva sul territorio attraverso eventi ed iniziative comuni) ; 3. Aziende e fornitori (soggetti giuridici con i quali si entra in relazione per il raggiungimento di specifici obiettivi associativi); 4. Soggetti attivi nell'Associazione, quali donatori, soci, dipendenti, collaboratori e cittadini con i quali si entra in rapporti relazionali quotidiani per la promozione e la diffusione della cultura della donazione di sangue e del volontariato. 7.1 Trattamento delle informazioni Il trattamento delle informazioni relative agli stakeholder viene effettuato nel pieno rispetto della riservatezza e della privacy degli interessati attraverso procedure specifiche per la protezione dei dati. A tal fine sono applicate e costantemente aggiornate politiche e procedure specifiche per la protezione dei dati che permettono di adottare opportune contromisure in ciascuna fase del trattamento in funzione dei gradi crescenti di criticità delle informazioni
7.2 Criteri di condotta con le Istituzioni e la Pubblica
Amministrazione Torna all'INDICE ^8. Doveri degli Amministratori, dei Revisori e degli altri organiI componenti degli organi sociali devono conformare la propria attività ai principi di correttezza e integrità , astenendosi dall'agire in situazioni di conflitto di interesse nell'ambito dell'attività da loro svolta in AVIS. Ciascun componente degli organi sociali di AVIS che si venisse a trovare in una condizione di conflitto di interesse per questioni lavorative, di parentela o per qualsiasi altra situazione potesse sorgere derivate dalle Legge quadro sul volontariato, è tenuto a comunicarlo immediatamente al Segretario Generale o al Presidente che provvederanno ad informare il Comitato Esecutivo il quale analizzerà la questione e prenderà le decisioni che riterrà più opportune ed a cui la persona in conflitto di interesse dovrà assolutamente attenersi. La mancata comunicazione potrà portare, nei casi più gravi, anche alla richiesta di revoca del membro dell'Organo associativo all'Assemblea Generale dei soci competente in materia ai sensi dell'art. 10 comma 1 lettera e) del Regolamento . AVIS si attende che i dipendenti ed i soci evitino responsabilmente, per una serena gestione della vita associativa, anche la semplice apparenza di conflitto di interessi. Ai componenti degli organi associativi è inoltre richiesto un comportamento ispirato ai principi di autonomia, di indipendenza nel rispetto delle linee di indirizzo associative nelle relazioni che essi intrattengono, per conto di AVIS, con le Istituzioni Pubbliche e Private. E' richiesta loro la partecipazione assidua e informata alle attività di AVIS e sono tenuti a fare sempre un uso riservato delle informazioni di cui vengono a conoscenza per ragioni di ufficio e non possono avvalersi della loro posizione per ottenere vantaggi personali, diretti o indiretti; ogni attività di comunicazione deve rispettare le leggi e le linee di condotta di AVIS e deve sempre essere volta a salvaguardare le informazioni riservate. Gli obblighi di lealtà e riservatezza vincolano tali soggetti anche successivamente alla cessazione del rapporto con AVIS . Torna all'INDICE ^9. Rapporti con l'Autorità Giudiziaria, con le Forze dell'Ordine e con le Autorità con Poteri Ispettivi e di ControlloI destinatari del presente Codice devono osservare scrupolosamente la normativa vigente e le disposizioni emanate nei settori connessi alle rispettive aree di attività . AVIS esige la massima disponibilità e collaborazione nei confronti dei rappresentanti dell'Autorità Giudiziaria, delle Forze dell'Ordine, del Pubblico Ufficiale che abbia poteri ispettivi per conto dell'INPS, del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e di qualunque altra Pubblica Amministrazione. I destinatari del presente Codice sono tenuti ad ottemperare tempestivamente ad ogni richiesta proveniente dalle Istituzioni ed Autorità competenti. E' severamente vietato distruggere o alterare registrazioni, verbali, scritture contabili e qualsiasi tipo di documento (cartaceo o elettronico) ovvero fare dichiarazioni false alle Autorità competenti in previsione di un procedimento giudiziario, di un'indagine o di un'ispezione. Non è consentito tentare di persuadere, tramite conferimento di incarichi professionali, dare o promettere doni, denaro o altri vantaggi (direttamente o tramite interposta persona) a chi effettua controlli, verifiche, accertamenti o ispezioni ovvero all'Autorità giudiziaria competente. Torna all'INDICE ^10. Divulgazione del Codice EticoAl presente Codice viene data la massima diffusione nei confronti di tutti i soggetti interni ed esterni che collaborano con AVIS mediante apposite attività di comunicazione. Il Presidente Nazionale, il Segretario Generale ed i Presidenti delle Avis territoriali dovranno adoperarsi affinché tutti i collaboratori abbiano una corretta comprensione del presente Codice e la conoscenza dei principi e delle norme etiche in esso riportate. Torna all'INDICE ^11. Attuazione del Codice EticoNell'ambito dell'adeguamento del proprio modello organizzativo, AVIS affida il compito di vigilare sul rispetto delle regole dettate dal presente Codice Etico ad uno o più Organismi di Vigilanza (di seguito OO.dd.VV.) istituiti su base nazionale o locale e dotati di autonomi poteri di iniziativa e controllo. I destinatari del presente Codice Etico sono tenuti a cooperare con gli OO.dd.VV. nello svolgimento delle attività demandate, assicurando il libero accesso a tutta la documentazione ritenuta utile. Gli OO.dd.VV. devono essere informati dai destinatari del presente Codice di qualsiasi violazione che possa ingenerare responsabilità di AVIS ai sensi del D.Lgs. 231/2001, secondo le modalità espresse nel documento " Modello di Organizzazione e Controllo-Organismo di Vigilanza" approvato dal Consiglio Nazionale in data 21 marzo 2015. Dopo l'istituzione degli OO.dd.VV. qualsiasi violazione (effettiva o potenziale) commessa dai soci, dai dipendenti o da terzi destinatari delle regole del presente Codice, va segnalata tempestivamente. L'O.d.V. operante a livello nazionale riceverà le segnalazioni esclusivamente alla casella mail dell'Organismo di Vigilanza (inserire casella mail dell'OdV). Sino alla data di approvazione del documento di cui sopra e della istituzione degli OO.dd.VV. il presente Codice vale come documento di programma cui si debbono ispirare tutti gli aderenti alla Associazione, persone fisiche e giuridiche, la cui violazione può essere contestata dal Presidente o dal Consiglio Nazionale a norma di statuto ex art. 15 avanti al Giurì nazionale in grado unico di giurisdizione. Torna all'INDICE ^12. Sistema Disciplinare e meccanismi sanzionatoriI comportamenti contrari alle norme vigenti, al presente codice etico e alle procedure si intendono pregiudizievoli dell'interesse di AVIS e determinano l'applicazione delle sanzioni previste dal modello organizzativo di cui il codice è parte integrante . L'applicazione del sistema disciplinare è autonoma rispetto allo svolgimento e all'esito del procedimento penale eventualmente avviato presso l'Autorità giudiziaria competente. Le disposizioni del presente Codice si applicano anche ai prestatori di lavoro temporaneo (e più in generale a quanti intrattengano con AVIS rapporti di "para-subordinazione") che saranno tenuti a rispettarne i precetti. Per quanto riguarda i fornitori, i collaboratori ed i consulenti esterni, la violazione dei precetti del presente Codice può essere anche sanzionata con la risoluzione dei contratti in essere con gli stessi, ferma restando la facoltà di AVIS di richiedere il risarcimento dei danni verificatisi in conseguenza di detti comportamenti. Torna all'INDICE ^13. Monitoraggio e AggiornamentoIl presente Codice deve essere riesaminato annualmente al fine di garantirne l'aggiornamento. L'Organismo di Vigilanza riferisce annualmente al Consiglio Direttivo di AVIS sullo stato di applicazione e sulle eventuali necessità di aggiornamento. Il Consiglio direttivo, su proposta dell'Organismo di Vigilanza e sentito il parere del Collegio dei revisori, che può al riguardo formulare proposte allo stesso Consiglio di Amministrazione, provvede annualmente a recepire i necessari aggiornamenti del Codice Etico. |
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